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    Alla scoperta del CRI

    Che cos’è e come viene calcolato?
    L'indice di resa cromatica (IRC o CRI) è una misura studiata per determinare la capacità di una fonte luminosa di rendere i colori degli oggetti illuminati in modo naturale e fedele alla realtà. Si basa sul confronto tra la luce emessa da una sorgente x e quella emessa da un corpo nero alla stessa temperatura. Si calcola considerando otto piastrine di colori standard scelti dalla Commissione Internazionale dell'Illuminazione e valutando la differenza tra come appaiono cromaticamente quando sono illuminate dalla sorgente in esame e quando dalla sorgente campione: il CRI è dato dalla media aritmetica delle otto differenze e varia in uno span da 0 a 100. Più alto è il punteggio, migliore sarà la resa cromatica della sorgente e più fedele sarà la resa dei colori.





    Vediamo un esempio pratico.
    La luce naturale e la luce artificiale accolgono l’intero spettro dei colori visibili. All’occhio umano, il colore della luce solare appare bianco, ma il colore di un oggetto illuminato da essa dipende dalle lunghezze d’onda riflesse. Un limone ci appare giallo perché assorbe tutti i colori dello spettro eccetto il giallo, che viene riflesso.
    Naturalmente, la tonalità di giallo del limone non apparirà identica se il frutto viene esposto alla luce solare o a una luce a LED, nemmeno se le due fonti luminose hanno la stessa temperatura di bianco. Ciò dipende dal fatto che la composizione dello spettro della luce a LED è inevitabilmente diversa rispetto a quella della luce naturale, anche se sono entrambe bianco 5000K.



    Qual è la differenza tra CRI e RA?
    Il CRI si basa sulla media di resa cromatica di 15 colori standard, mentre il Ra considera solo i primi 8 colori non saturi. In tal senso, il CRI si configura come l’indice più completo e accurato in assoluto nell’ambito di studio della resa dei colori. Una lampada a LED con un Ra di 90 avrà una resa cromatica molto buona; una lampada a LED con un CRI pari a 90 avrà una resa cromatica eccellente.





    Impieghi diversi per valori diversi
    La norma UNI 10380 suddivide l'insieme dei possibili valori dell'indice di resa cromatica in cinque gruppi a seconda del grado e della valutazione della resa cromatica:

    • 1A: Ra >= 90,
    • 1B: Ra tra 80 e 90
    • 2: Ra tra 60 e 80
    • 3: Ra tra 40 e 60
    • 4: Ra tra 20 e 40

    La norma definisce anche lo standard minimo per diversi ambiti d'impiego, in base al gruppo di resa cromatica:

    1. a) musei, studi grafici, ospedali, studi medici ed in generale applicazioni dove la resa dei colori è un punto chiave nello svolgimento delle attività.
      b) abitazioni, uffici, scuole, negozi, palestre, teatri, industrie tessili.
    2. locali di passaggio, scale, corridoi.
    3. interni industriali, magazzini, officine.
    4. parcheggi, banchine, cantieri.



    A che cosa serve il CRI R9?
    Il CRI R9 è un parametro che indica quanto i toni di rosso vibrante siano resi in maniera fedele alla luce solare. Molti oggetti e applicazioni richiedono una buona resa dei colori rossi, come il cinema, la video produzione, l'illuminazione medica, l'arte, ecc. Se una sorgente luminosa ha una carenza di rosso nello spettro, il valore R9 sarà basso e i colori rossi appariranno sbiaditi o alterati. Per questo motivo, è consigliabile verificare il valore R9 di una sorgente luminosa oltre al valore Ra se si vuole ottenere una resa cromatica ottimale.